Hawker Hurricane
foto di: Pierluigi Moncalvo
testo di: Carlo Canducci - IPMS #3114
L'Hawker Hurricane 'Uragano' è stato il primo caccia britannico moderno realizzato prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. Concepito dal progettista Sidney Camm come un 'Hawker Fury monoplano', si sviluppò in un nuovo e moderno aeroplano, specie quando venne introdotto il nuovo motore Rolls-Royce Merlin al posto del Kestrel.
Rispetto al più famoso Supermarine Spitfire, che tra l'altro montava lo stesso motore Merlin, era più lento, ma dalla sua aveva una maggior robustezza, semplicità (alcune parti dell'aereo avevano superficie telata) ed economia di esercizio. Le caratteristiche tecniche erano, rivestimento intelato a parte, quelle di un caccia monoplano moderno: carrello retrattile triciclo, abitacolo chiuso, motore di elevata potenza Merlin a cilindri in linea e raffreddato a liquido,
predisposizione per la radio e un armamento di 8 Browning da 7,7 mm, che consentivano di sparare fino a 10.000 proiettili al minuto (1,8 kg/sec di proiettili). Il rivestimento era in larga parte in tela verniciata, tranne che nella parte anteriore della fusoliera e l'ala. L'elica era inizialmente bipala in legno ma presto venne sostituita da una tripala metallica Rotol da 227 kg invece di 43. Al 1 settembre 1939 i 497 esemplari consegnati equipaggiavano 18 squadroni; lo Spitfire rispettivamente 300 esemplari e 11 squadroni.
All'agosto 1940 aveva raggiunto quota 2.300 esemplari prodotti. Protagonista di innumerevoli battaglie aeree, distrusse più aeroplani tedeschi di qualunque altro aereo inglese nella battaglia d'Inghilterra, contribuendo in maniera determinante alla vittoria anche perché' era facile da produrre, riparare e pilotare. Ben presto venne avviato alla produzione il modello Mk.II, con una più potente versione del motore Merlin, il modello XXX con 1.280 CV, circa 250 in più.
Questo motore doveva rivitalizzare lo Spitfire ma si scelse invece di girarlo al progetto più anziano per dagli ancora qualche possibilità operativa in prima linea. Il sottotipo Hurricane Mk.II A, seguito al prototipo, raggiungeva i 551 km/h, 9 in meno del modello in configurazione non-operativa. Il modello Mk.II B era forse il più famoso: ben 12 Browning da 7,7 mm, spesso ridotte a 10 per via della rapidità di riarmo altrimenti piuttosto compromessa: aveva anche una capacità di attacco al suolo con bombe fino a 454 chili.
Molti esemplari russi ebbero 6 mitragliatrici calibro 12,7 mm, e talvolta una settima sparante verso dietro in funzione difensiva. Il successivo Mk.II C era invece il più potentemente armato dei monoposto dell'epoca: 4 cannoni Hispano-Suiza HS-404, prodotti in Inghilterra, nelle ali, con 364 colpi. Era un poco più lento anche del precedente (a sua volta meno veloce del modello A). Sfruttava la sua potenza per incrementare il volume di fuoco in generale, anche perché' le 7,7 mm erano inefficaci contro la maggior parte degli aerei e veicoli, blindati e non.
L'Mk.II D era la versione 'anticarro' con i cannoni da 40 mm subalari e 2 mitragliatrici calibro 7,7 per aggiustare il tiro, corazze aggiuntive ed altri equipaggiamenti. L'aereo, malgrado una certa pesantezza dei comandi, combatte' accanitamente anche a Malta ed in Africa. Nel teatro occidentale si dimostrò quindi un buon caccia, anche se presto surclassato dai Messerschmitt Bf 109E.
Per la Regia Aeronautica fu un avversario pericoloso, in quanto nettamente superiore ai caccia biplani ed in parte anche alla prima generazione di caccia monoplani come il Macchi M.C.200, in particolare per quanto riguardava il volume di fuoco. Il Macchi poteva competere in prestazioni ed essere superiore in maneggevolezza alle quote inferiori ai 5.000 metri, ma restava indietro in potenza di fuoco, corazzatura e a quote superiori ai 6.000 metri era troppo limitato dalla scarsa potenza erogata dal motore, soprattutto contro l'Mk.II.
In Oriente invece il Mitsubishi A6M Zero giapponese lo sconfisse inesorabilmente in quasi tutti gli scontri, come ad esempio sopra Colombo quando il 5 aprile 1942 in mezz'ora 25 caccia inglesi furono abbattuti da un solo Zero e alcuni bombardieri Val. A partire dalla seconda versione Mk.II, nonostante la miglioria generale ottenuta dal nuovo motore (il prototipo riusciva a volare veloce quanto l'Emil, soprannome del Messerschmitt Bf 109 versione E) venne via via relegato al ruolo di cacciabombardiere.
Tra gli altri impieghi, quello di tankbusters (distruttore di carri) come gli Mk.II D, dotati di 2 cannoni da 40 mm anticarro (50 mm a 30 gradi di penetrazione) che si dimostrarono efficaci anche se vulnerabili. Due episodi per chiarire i suoi pregi e difetti. Nella primavera 1943, una colonna motocorazzata di Panzer venne totalmente distrutta da un attacco portato da 19 tankbusters nell'arco di pochi minuti. Ad El Alamein i piloti di 2 squadroni riportarono invece perdite elevate contro alcune decine di bersagli, tra cui 40 carri tedeschi, riportati come distrutti.
Altri modelli migliorati furono gli Mk.IV, con un motore ancora più potente (1.650 cavalli). Nonostante l'ulteriore aumento di potenza, la macchina aveva iniziato la parabola discendente e non ritornò in prima linea come caccia, ma venne usata con diverse combinazioni d'armamento per l'attacco. Alla fine del 1942 nel Mediterraneo gli Hurricane erano ancora impiegati in circa 22 squadroni, ma alla fine del 1943 ne restavano pochissimi in prima linea, ormai sostituiti dai P-38 Lightning, Curtiss P-40 e Spitfire.
Una valutazione dell'Hurricane lo vede considerato, a parte la ovvia inferiorità come caccia rispetto ai migliori della scena, un buon cacciabombardiere, certamente più stabile dello Spitfire quando armato di bombe, ed anche facendo fuoco con le armi di bordo. I sovietici lo ritenevano un velivolo piuttosto limitato, certamente peggiore del Curtiss P-40, a sua volta considerato peggiore del Bell P-39 Airacobra.
Nel dopoguerra ne restarono molti in linea, tra cui alcuni in Egitto, ed altre migliaia di residuati in URSS (uno dei principali utenti) e nell' aviazioni di alcuni paesi minori. Nessuno entrò in servizio con le forze aeree italiane, a parte uno o due esemplari di preda bellica. Degli oltre 14.000 esemplari, prodotti anche in Canada in versioni equivalenti, circa 800 erano Sea Hurricane destinati all'impiego imbarcato, in versioni analoghe allo sviluppo dei modelli-base terrestri.
NOTE
L'esemplare ripreso in rullaggio è quello basato a Duxford, ed ivi ripreso nel 1990. Si tratta di un Hurricane Mk XII, codificato XR-T, Z3781 (costruzione canadese), nei colori del 71.mo Squadron RAF, formato da personale volontario americano. Notare nella foto numero 4, appena visibili, le scie di condensazione alle estremità dell'elica, a formare una spirale. Quello in volo, appartenente al Battle of Britain Memorial Flight, ripreso nel cielo di Old Warden nell'agosto del 1985. In tal periodo portava i colori del 111.mo Squadron RAF, con i codici JU-Q, PZ865.
CARATTERISTICHE TECNICHE versione MK IIC |
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Costruttore: |
Hawker Aircraft |
Ruolo: |
Aereo da caccia |
Primo volo: |
6 novembre 1936 |
Entrata in servizio: |
ottobre 1937 |
Esemplari costruiti: |
14.231 circa di tutte le versioni |
Equipaggio: |
1 |
Lunghezza: |
9,83 m |
Apertura alare: |
12,19 m |
Altezza: |
4,04 m |
Superficie alare: |
23,92 mq |
Peso a vuoto: |
2.556 kg |
Peso max. al decollo: |
3.649 kg |
Motore: |
Un Rolls-Royce Merlin XX 12 cilindri a V |
Potenza: |
1280 cv |
Velocità massima: |
526 km/h a 6100 m |
Autonomia: |
740 km |
Tangenza: |
10.851 m |
Rateo di salita: |
a 4570 m in 6 minuti |
Cannoni: |
4 da 20 mm Hispano Mk II con 91 colpi |
Bombe: |
2 da 113 kg o 227 kg |
Varianti realizzate: |
Hurricane Mk .I (Prima versione di serie) Mk.II A (Nuovo motore) Mk.II B (Armamento migliorato) Mk.II C (Armamento migliorato) Mk.II D (Versione da attacco al suolo) Mk.IV (Nuovo motore e armamento migliorato) Sea Hurricane Mk.I A (Versione navale dell'Mk.I) Sea Hurricane Mk.I B (Motore e armamento migliorato) Sea Hurricane Mk.I C (Miglioramenti vari ) Sea Hurricane Mk.II C (Versione navale dell'Mk.II C) |